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Piazza della Vasca, Piazza della Palma,Piazza Baccarini,Piazza San Francesco,Piazza dei Martiri d'Istia,Piazza Socci,Piazza del Popolo.







Piazza della Vasca situata fuori delle mura nell'immediata area oltre Porta Nuova, è dedicata ai fratelli Rosselli ma è così denominata per la presenza, al centro, della fontana semicircolare novecentesca, che costituisce, di fatto, la rotonda per la circolazione stradale.
Sulla piazza, che si sviluppa a forma circolare, si affacciano complessi architettonici novecenteschi, tra i quali il Palazzo del Governo, il Palazzo delle Poste e Telegrafi e il più moderno Complesso Polifunzionale, per la cui realizzazione fu abbattutto il più antico Palazzo Cosimini.
Ai due angoli con via IV novembre sono da segnalare rispettivamente il Villino Panichi e il palazzo della Ex Regia Scuola Normale Magistrale e Convitto.




Piazza della Palma è una piazza del centro storico di Grosseto.
La piazza, che deve la sua denominazione alla presenza di palme secolari nella sua parte centrale, si sviluppa a forma rettangolare, con asse maggiore rivolto in direzione nord-sud. Nella parte nord-occidentale della piazza si affacciano il campanile e l'area absidale della chiesa della Misericordia, oltre ad un complesso che ospita uffici comunali.
Dall'estremità settentrionale della piazza, ha origine la caratteristica e suggestiva Strada Ginori, che la collega direttamente con Piazza San Francesco.
Sul lato sud-orientale della piazza si trovano inoltre il carcere di Grosseto, e un cortile da cui è possibile entrare nel Museo di Storia Naturale della Maremma, la cui entrata "ufficiale" si trova su strada Corsini, una via che continua verso sud in continuità con la piazza.

Piazza Baccarini è una piazza del centro storico. La piazza, caratterizzata dalla presenza del monumento ad Andrea da Grosseto (realizzato nel 1974 dallo scultore Arnaldo Mazzanti), si apre poco a est di Corso Carducci, a cui è unita da un breve tratto viario, al cui imbocco si trova il campanile della Chiesa di San Pietro, rimasto "isolato" dal corrispondente corpo di fabbrica.
Sul lato meridionale della piazza si affaccia il Palazzo del Vecchio Tribunale, al cui interno è ospitato dal 1975 il Museo archeologico e d'arte della Maremma, mentre il lato orientale è chiuso dalla facciata della Chiesa dei Bigi, proprio all'estremità di Via Vinzaglio.
Tuttavia, colpisce sul lato settentrionale il palazzo che ospita la Camera di Commercio, costruito nel Dopoguerra in uno stile che contrasta sensibilmente con quelli delle altre architetture presenti, in particolare con il campanile situato sulla sua sinistra.
Nella parte nord-orientale, la piazza si apre inoltrandosi, senza soluzione di continuità, nell'attigua Piazza San Francesco.


Piazza San Francesco è una delle piazze del centro storico .
Situata nell'area pedonale, la piazza si apre completamente sul lato sud-occidentale, in prossimità del fianco sinistro della Chiesa dei Bigi, presso la quale si inoltra in Piazza Baccarini senza soluzione di continuità.
Sul lato nord-orientale vi si affaccia la Chiesa di San Francesco, fiancheggiata dal chiostro sul suo lato sinistro, e dal campanile nella sua parte postero-laterale destra.
Oltre il campanile, all'angolo orientale, un cancello dà accesso al cortile del complesso del Vecchio Spedale, il cui palazzo ospita sia gli uffici comunali che il Polo Universitario Grossetano. Di fronte al campanile della chiesa e a questo complesso vi è collocato il Pozzo dello Spedale, di epoca rinascimentale, così enominato dallo stemma che vi è collocato.
Dinanzi al pozzo, vi è un'area rialzata, contrastante con lo stile dei rimanenti spazi, alla cui estremità occidentale si affacciano l'area absidale della Chiesa dei Bigi e l'ala posteriore dell'attiguo convento delle Clarisse, che attualmente ospita il Museolab della città di Grosseto.

La Piazza dei Martiri d'Istia è una piazza del centro storico di Grosseto.
La sua denominazione le è stata conferita a ricordo e in onore delle vittime dell'eccidio di Maiano Lavacchio, tragico evento accaduto durante la seconda guerra mondiale in cui furono uccisi undici giovani che risiedevano principalmente ad Istia d'Ombrone.
La piazza, di forma quadrangolare, presenta al centro un'aiuola con alberi che la ombreggiano interamente durante la stagione primaverile ed estiva; sul lato orientale è da segnalare la presenza della facciata della chiesa della Misericordia, mentre in quello meridionale si affaccia un complesso architettonico che ospita alcuni uffici della provincia. L'edificio religioso dedicato alla Misericordia la divide dalla più orientale ed ampia Piazza della Palma., alla quale è collegata attraverso un breve asse viario che congiunge i lati settentrionali delle rispettive piazze.
Piazza Socci, già Piazza Solferino, è una piazza del centro storico.
La piazza si apre lungo il lato occidentale di Corso Carducci, di fronte alla facciata di Palazzo Tognetti, ed è stata realizzata tra il 1880 e il 1890 su progetto dell'ingegnere Giuseppe Luciani. Sulla piazza propriamente detta vi si affacciano parte della facciata laterale sinistra di Palazzo Berti, la facciata principale di Palazzo Moschini (sede dell'Archivio di Stato di Grosseto) e una delle facciate dell'Ex Palazzo della Banca d'Italia, successivamente trasferita in un moderno e più funzionale complesso al di fuori delle mura cittadine.
La denominazione le è stata conferita alla fine del 1907, dopo che vi fu collocato il monumento ad Ettore Socci, busto novecentesco dedicato al personaggio politico post-unitario, molto legato a Grosseto e alla Maremma.
Piazza del Popolo è una piazza del centro storico.
La piazza fu realizzata negli anni venti del XX secolo, nei pressi della preesistente Porta Nuova. Questo spazio urbano fu ricavato per costruire la Casa del Fascio sul lato meridionale.
Per la sua costruzione fu "tagliato" un brevissimo tratto della cortina delle Mura di Grosseto, in prossimità del lato orientale della porta, in modo da aver ottenuto una superficie di piazza più ampia di quella che sarebbe stata a disposizione mantenendo completamente intatta la cerchia muraria

Convento delle Clarisse ,Chiasso delle Monache e Strada Vinzaglio

Situato all'imbocco di Strada del Vinzaglio presso Piazza San Francesco, nei pressi della suddetta chiesa; annessa al convento si trova la Chiesa dei Bigi. Sia il Convento delle Clarisse che la Chiesa dei Bigi sono attualmente sconsacrati. L'intero complesso si caratterizza per le probabili origini medievali, a cui seguirono una ricostruzione tardo-cinquecentesca e una serie di restauri seicenteschi in stile barocco. Attualmente la struttura è sede del Museolab della città di Grosseto e del polo universitario.
Il Chiasso delle Monache è un vicolo del centro storico.
Il caratteristico passaggio a doppio arco sotto il Convento delle Clarisse, costruito nel Seicento, permette di collegare Strada Vinzaglio al lato meridionale di Piazza San Francesco. La sua realizzazione seicentesca è contemporanea alla costruzione della struttura conventuale, che attualmente ospita una parte del Polo Universitario Grossetano e il Museolab della città di Grosseto.
Attualmente, la sua denominazione è estesa oltre il doppio arco, fino ad includere quasi interamente il lato meridionale di Piazza San Francesco.

La strada ha inizio dalla facciata della Chiesa dei Bigi, situata all'inizio del lato orientale, presso la quale si apre Piazza San Francesco. Dirigendosi verso sud, sul medesimo lato vi si affaccia anche l'attiguo complesso conventuale delle Clarisse, che attualmente ospita il Museolab e una parte del Polo Universitario Grossetano e vi si apre il caratteristico Chiasso delle Monache. All'inizio del lato occidentale, presso il quale si apre Piazza Baccarini, si affaccia il fianco laterale sinistro del Palazzo del Vecchio Tribunale che ospita il Museo archeologico e d'arte della Maremma. La strada è interrotta dalla piazzetta Bruno Dominici, che divide strada Vinzaglio nel tratto settentrionale e nel tratto meridionale. Continuando a sud, il breve tratto di strada termina in un quadrivio, arrivando a piazza Mensini e alla adiacente piazzetta Innocenzo II, dove sorge il Campanile della Cattedrale di San Lorenzo.

la Porte

Porta Vecchia è la più antica porta delle Mura di Grosseto, ed è situata all'angolo meridionale della cinta.
La porta fu costruita in epoca medievale, durante la realizzazione della prima cerchia muraria; fino al tardo Medioevo ha subito alcune modifiche, correlate ai lavori che interessavano la cinta difensiva dell'epoca. Attraverso questa porta entrava nel centro cittadino la Via Aurelia (proveniente da Roma) che, dopo aver attraversato Piazza del Sale, Strada Ricasoli, Piazza Dante e Corso Carducci, raggiungeva Porta Nuova per poi proseguire verso nord.
Porta Vecchia era originariamente denominata Porta Reale e costituiva parte di un'opera fortificata, probabilmente un cassero munito di torre di guardia; quasi certamente rimase molto rimaneggiata a seguito di uno dei tanti interventi di riqualificazione effettuati nel tardo Medioevo.
Assieme al Cassero Senese, è uno dei pochi elementi architettonici dell'antica cerchia muraria che si sono conservati fino ai giorni nostri, sopravvivendo ai lavori di ricostruzione fatti eseguire dai Medici nella seconda metà del Cinquecento: proprio in quell'epoca, venne inglobata nelle nuove mura medicee.
Verso la metà dell'Ottocento, fu abbattuta la torre di avvistamento che sovrastava la porta durante i lavori di trasformazione dell'intera cinta muraria in parco pubblico cittadino, con sopraelevazione della passeggiata sull'attuale parte sommitale della porta.

Porta Corsica è una porta che si apre lungo il tratto sud-occidentale delle Mura di Grosseto. La denominazione è conferita dal punto di riferimento geografico situato in quella direzione al di là del mare, verso cui guarda la porta. La sua ubicazione lungo il tratto di cortina muraria che collega il Bastione Cavallerizza al Bastione Molino a Vento.
La porta fu aperta durante il secolo scorso, per avere un ulteriore punto di accesso al centro storico, in un tratto che ne era praticamente rimasto privo dopo la demolizione della Porta di San Michele e la costruzione del Bastione Molino a Vento. Grazie all'apertura di questa porta, è possibile immettersi da via Gramsci, situata fuori delle mura, a via Manin e via Mazzini sitaute nel centro storico, e viceversa. Il passaggio è comunque riservato solo ai pedoni e ai mezzi autorizzati.

La porta, caratterizzata da larghezza pari a quella della sede stradale, è chiusa in alto da un'ampia arcata ribassata che, con la sommità, giunge poco sotto il tratto della corrispondente passeggiata pedonale sulle mura.




Porta Nuova costituiva la porta di accesso al centro storico di Grosseto all'angolo settentrionale delle Mura medicee, tra il Bastione Garibaldi e il Bastione Rimembranza. Attraverso questa porta passava la Via Aurelia, proveniente da Roma, dopo aver attraversato il centro storico cittadino attraverso Porta Vecchia, Piazza del Sale, Strada Ricasoli, Piazza Dante e Corso Carducci.
Nel XIV secolo venne edificata l'antica porta che comprendeva anche una torre di avvistamento che successivamente venne fatta chiudere dai Medici, consentendo l'accesso alla città soltanto attraverso Porta Vecchia.
Attorno alla metà del Settecento la porta venne riaperta e, nel corso del secolo successivo, fu abbattuta la torre.
Verso la fine dell'Ottocento venne demolita la porta e, nei decenni successivi, fu riempita l'area fino ad allora occupata dal fossato. Al posto della preesistente porta fu realizzata una cancellata, denominata "Barriera di Porta Nuova".
Infine, durante il secolo scorso, venne eliminata anche la cancellata e completato l'abbattimento di un breve tratto di mura nell'area attorno alla porta.

sulle Mura




Monumenti


IL BUTTERO" OPERA IN BRONZO di Meo Faccendi, si trova in P.zza Marconi (della Stazione) a simbolico omaggio e testimonianza di una mitica figura del la Maremma.
Il Monumento al Milite Ignoto è un monumento situato presso il Bastione Rimembranza delle Muraseto. È il monumento ai caduti della città di Grosseto.
Il monumento fu realizzato nel 1921 a ricordo dei caduti durante la prima guerra mondiale.
L'opera fu collocata nel punto in cui si trovava precedentemente il monumento a Giuseppe Garibaldi, che fu spostato per permettere la costruzione, all'interno del Bastione Rimembranza, dell'omonimo parco, i cui lavori di sistemazione furono ultimati soltanto nel 1929.
Pur risalendo al periodo compreso tra i due conflitti mondiali, l'imponente monumento onora, di fatto, anche i caduti durante la seconda guerra mondiale, durante la quale vi furono diverse vittime anche nella popolazione civile a seguito del bombardamento aereo del 26 aprile 1943, data che è diventata il più tragico lunedì dell'Angelo della storia della città di Grosseto.
Il Monumento al Milite Ignoto è situato nel cuore del Parco della Rimembranza, all'interno del quale svetta tra i vicini alberi secolari.
L'opera poggia su una gradinata in pietra di forma quadrangolare, dove sono collocati quattro sculture di leoni, ciascuna delle quali collocata ad un angolo diverso. I quattro leoni delimitano l'area su cui si articola il grosso basamento in marmo, anch'esso a sezione quadrangolare, caratterizzato dalla presenza di timpani triangolari alla sommità di ciascuna delle quattro pareti.
Sopra il basamento si eleva un obelisco alto 12 metri che svetta verso il cielo con una stella collocata alla sua sommità.

Il Monumento ad Andrea da Grosseto è un monumento situato in Piazza Baccarini Il monumento in bronzo, dedicato all'illustre letterato duecentesco Andrea da Grosseto, fu realizzato dallo scultore Arnaldo Mazzanti nel 1973 e posto in piazza Baccarini nel 1974. L'opera fu commissionata e finanziata dal professor Oscar Marrone, preside e fondatore del liceo artistico di Grosseto (allora intitolato proprio al letterato grossetano), e infine donata alla città. Situato al centro della piazza, è stato successivamente spostato sulla sinistra del Palazzo del Vecchio Tribunale, che ospita il Museo archeologico e d'arte della Maremma.
Il monumento è stato fortemente voluto a Grosseto per onorare il primo scrittore in lingua italiana, Andrea da Grosseto, troppe volte dimenticato, che fino agli anni Settanta era ricordato solamente con una lapide nel loggiato del Palazzo Comunale e con la via di fronte alla chiesa di San Francesco che gli era stata intitolata. Si tratta quindi dell'unico monumento e dell'unica tentata rappresentazione fino ad oggi di questo letterato duecentesco che riveste un ruolo importante nella storia della letteratura italiana.
Lo scultore Arnaldo Mazzanti, per realizzare i tratti somatici e la fisionomia del letterato, assolutamente sconosciuti, ha affermato di essersi ispirato alla gente di Maremma. Lo ha scolpito seduto, con una carta in mano, intento a leggere i suoi scritti, e con il viso tipico di chi è nato e cresciuto nelle lande maremmane, leggermente incavato, con i lineamente forti e marcati, provati dal vento e del sole della Maremma[1]. Poiché era in corso una diatriba sul fatto che Andrea da Grosseto potesse essere stato un frate francescano oppure un laico, Mazzanti gli fa indossare una tunica con cappuccio con un cordone legato intorno alla vita, senza però far comprendere se si tratti a tutti gli effetti di un saio, o di una semplice veste tenuta su da un cordone come era solito portare a quei tempi.
Sul basamento sotto la statua in bronzo è scolpito: Andrea da Grosseto, primo scrittore in lingua italiana. Dottore a Parigi, 1268.


Il Monumento a Canapone è un monumento situato in Piazza Dante ,
dedicato al granduca Leopoldo II di Lorena che fu amichevolmente soprannominato Canapone dai Grossetani, fu realizzato dallo scultore ascianese Luigi Magi poco prima della metà dell'Ottocento. La sua collocazione al centro di Piazza delle Catene risale alla primavera del 1846.
Il monumento si trova nel punto in cui sorgeva un pozzo che, nei secoli precedenti, era necessario per il rifornimento idrico delle abitazioni situate nella corrispondente area del centro storico; la cisterna sottostante fu interrata nello spazio corrispondente all'area delimitata dalla circonferenza rialzata.
Il Monumento a Canapone è un gruppo scultoreo in marmo bianco collocato sopra un alto basamento.
La statua centrale, di altezza superiore a tutte le altre, rappresenta il granduca Leopoldo II di Lorena, a cui è dedicata l'opera. Canapone presenta un volto rilassato, con la caratteristica barba e lo sguardo rivolto alla sua sinistra verso la donna dal volto triste che tiene con la sua mano sinistra risollevandola. La donna è la madre del bambino morente che si appoggia con la testa sulla sua coscia sinistra. La donna costituisce la rappresentazione allegorica della Maremma, il bambino morente del futuro a cui sembrava essere destinata. Tuttavia, nello sguardo della donna rivolto verso il granduca si scorgono segnali di speranza.
Con la mano destre, il granduca un bambino nudo, di età superiore a quello scolpito nell'altra statua, che schiaccia con i suoi piedi un serpente che, al tempo stesso, viene morso da un grifone. Allegoricamente, questo bambino tenuto per mano dal granduca rappresenta il cambiamento positivo che Leopoldo II di Lorena è riuscito a dare per il futuro della terra di Maremma, contribuendo a debellare la malaria che viene rappresentata dal serpente morente, alla cui uccisione collabora anche il grifone che rappresenta la città di Grosseto, della quale oggi ne costituisce sia il simbolo che lo stemma comunale.

Il Monumento ad Ettore Socci è un monumento situato in Piazza Socci .Il monumento, che conferisce anche il nome alla piazza in cui esso è situato, fu realizzato nel 1907 in onore di Ettore Socci, deputato del collegio di Grosseto che si batté per lo sviluppo della Maremma e per l'abolizione dell'estatatura che la Repubblica di Siena aveva imposto sin dal 1336.
Il monumento consiste di un busto in bronzo posto su un piedistallo in marmo bianco. Il busto fu realizzato su disegno dello scultore Emilio Gallori, amico stesso del deputato, nello stabilimento Bertinelli di Roma, mentre sul piedistallo vi è scolpito: Ettore Socci/che nel pensiero e nell'azione/ebbe indissolubili/patria repubblica umanità.
Fu inaugurato il 24 novembre 1907 alla presenza di tutti i maggiori personaggi illustri non solo di Grosseto e della Maremma, ma anche della Toscana. Una copia in ferro venne fusa nella fonderia di Follonica e attualmente è custodita all'interno del Museo archeologico e d'arte della Maremma. Il monumento fu commissionato dallo stesso comune di Grosseto, pagando 200 lire.


Altri Monumenti




il Parco di via Giotto



Scorci della Città